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Adhd e Salute Mentale: cosa si può fare?

(Attenzione: se pensi che questi argomenti possano ferire la tua sensibilità, proteggiti e passa oltre.)

Mi sono riletta tutto ciò che ho scritto fino ad oggi e non ancora pubblicato: volevo che si sedimentasse, volevo che le mie parole fossero scelte e attente e per farlo ho dovuto lasciar decantare, per riprenderle con la giusta distanza (al momento di questa pubblicazione sarà tutto online).

Ho parlato dei miei pregiudizi, accennato alla responsabilità politica, raccontato di quanto sia difficile credere nel proprio valore e sottolineato come la diagnosi di Adhd mi abbia in un certo senso resa libera.

Quando ho iniziato a scrivere di questo argomento non pensavo che avrei affrontato tutti questi aspetti, tutto è cominciato con un post su Instagram e non credevo ci sarebbe stato un seguito e così tanto da dire.

L’aspetto a mio avviso più importante su cui lavorare è l’assenza dello Stato anche in questo ambito e la mancanza di informazioni corrette.

Nel primo post su Instagram scrivevo che ɜ specialiastɜ che avevo incontrato, con il senno di poi, non erano statɜ così lungimiranti nel seguirmi. Tra i commenti mi è stato giustamente fatto notare che non sono tuttɜ così e non lo metto in dubbio.

Ora che finalmente in casa mia è un dato di fatto che, come dice mia madre, ho questa cosa, proprio lei mi ha chiesto perché se avevo questo dubbio non ho ricercato prima la diagnosi: perché non trovavo nessunə di valido che si occupasse di Adhd nell’adulto.

Il pensiero diffuso è che data l’assenza di iperattività predominante, nell’adulto l’Adhd scompare nel tempo. Non è così. Ma viviamo in un mondo dove si considera l’omosessualità al pari di una malattia, capite bene che trovare specialistɜ aggiornatɜ e con una mente aperta non è facilissimo.

Personalmente ho impiegato sei anni, ok non era la mia attività principale, ma tra aspetto economico e accesso alle informazioni rimane ancora oggi un percorso tortuoso. Se aggiungiamo, come già detto, il diffondersi di profili social che ne parlano in modo morboso e a tratti non corretto, trovare le giuste informazioni continua a essere complicato.

Dopo tutta questa analisi, il più oggettiva possibile ma comunque sempre mia, ho deciso di mappare tuttɜ ɜ specialisti in Italia che si occupano di Adhd: cercarli ad uno ad uno e parlarci.

Ero indecisa se raccontare questa cosa: un po’ temo che mi rubino l’idea (e questo è il mio ego che non serve a nulla), ma il timore più grande è che si formi pessima narrazione su pessima narrazione. Accetto la sfida. Ne ho già parlato con il mio psichiatra ed ho deciso con i miei tempi e modi (non faccio solo questo) di portare avanti questo progetto.

A questo punto è fondamentale che chiunque abbia avuto a che fare con l’Adhd mi scriva e mi racconti la sua esperienza, anche Adhd nel bambino perché non è detto che questɜ specialistɜ non si siano finalmente decisɜ ad aggiornarsi.

È importante raccogliere quante più testimonianze possibili, belle e brutte, per creare una mappa sicura, un elenco di persone umane che possano aiutare ɜ pazienti Adhd e le loro famiglie, perché quando si parla di salute (sempre non solo mentale) non si parla solo di pazienti.

Questo è il mio primo passo, sono aperta a qualsiasi informazione, suggerimento, critica, qualsiasi parola possa aiutarmi a migliorarmi come persona e a migliorare questa iniziativa.

La Ciclista Ignorante è un progetto che ambisce a diffondere e condividere un nuovo stile di Vita, basato sull’etica, la trasparenza, la contaminazione di idee, un progetto in cui la bicicletta è sempre stato un mezzo e mai il fine. Lo scopo del Blog e di tutto l’universo connesso è incoraggiare le persone che inciampano nei miei contenuti, con uno sguardo attento a chi si sente più fragile, discriminatə, indifesə, impauritə.

Se apprezzi il mio lavoro, se tra i miei contenuti hai trovato quel valore che cercavi, sostienimi!

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