Sono arrabbiata, ma solo con me stessa. Sono giorni che sono caduta nel loop del sento la sveglia ma non mi alzo, e se i primi giorni potevo essere giustificata dalle mestruazioni ora sono solo arrabbiata. È pazzesco come non basti sapere che qualcosa fa bene per attuarla, è pazzesco come nonostante sappia quanto mi è utile pedalare al mattino questo pensiero non è più forte dalla vocina che mi dice ma dove vai stai ancora un po’ a letto.
Tra l’altro sono tutta rotta, ho le spalle e il collo che mi fanno male e nessuno mi leva dalla testa è che uno degli effetti di questa inattività.
Mi dico che potrei uscire stasera, ma poi so già che non lo faccio. Mi piace uscire al mattino perché dà il via a tutta la giornata, la sera mi spezza solo la giornata e le cose da fare. Allora penso che potrei comunque optare per farmi due passi, ma alla fine giungo alle stesse conclusioni.
Non ne faccio una questione di perdita di peso e allenamento, sono arrabbiata perché so quanto mi fa bene e non lo faccio e mi sento un’idiota.
E so anche che serve a poco reagire così ma, dopo aver osservato tutte le motivazioni e limiti, che altro mi resta da fare se non prendermi a schiaffi? Decisamente oggi non riesco ad essere propositiva e costruttiva e quando sto così vorrei solo isolarmi, invece tra un po’ mi tocca andare a fare la spesa con marito. Yeppa.
Questo post è inutile esattamente come tutta questa rabbia, ma dovevo sfogarmi, farla uscire in qualche modo, non ha senso sopprimerla e far finta che non esista.
O forse questo post non è così inutile, forse serve sapere che da qualche parte c’è chi sta facendo le nostre stesse battaglie e, chissà, magari questa solidarietà virtuale a distanza potrebbe farci sentire meno solз e un po’ meno idiotз.
Qui sotto le riflessioni di ieri sera, chiacchiere in solitaria per scaldare la voce e registrare la versione audio della Newsletter Ignorante.
Per ascoltare la puntata clicca qui sotto, se preferisci leggere prosegui oltre.
Ogni volta che prendo il microfono per registrare mi viene voglia di cantare, manco fossi a Sanremo, ma non lo farò perché sono stonata come una campana. E poi non sono qua per cantare, sono qua per parlare.
In realtà sta mi sto scaldando la voce perché vorrei registrare la Newsletter Ignorante. Ho sonno, ho solo sonno, mi sono svegliata arrabbiatissima e questa rabbia non me la sono ancora tolta di dosso. Alla fine ho pedalato due giorni su cinque che dovrei pedalare. È stata la settimana veramente molto poco soddisfacente.
Il discorso è complicato perché se la penso da un punto di vista della produttività ha fatto pena. Ma mi chiedo anche se questa… questo concetto di produttività è un concetto sano o un concetto comunque tarato, tarato da quella produttività tossica di cui ho parlato in diverse occasioni. E ora vorrei cercare di approfondire un po’ meglio, ma sono tanti gli argomenti che sto approfondendo e sono di nuovo arenata sul Blog, perché alla fine volevo scrivere un… un articolo su che cosa volesse dire fare attivismo.
Per scriverlo ho dovuto studiare, poi mi sono fermata dal chiedermi se aveva senso dividere un discorso dell’attivismo dal discorso del femminismo, anche per rispondere a una domanda che mi era stata fatta, ossia “Come spiego il femminismo a mia figlia?”
Quindi tante domande, tante cose in ballo e allo stesso tempo… troppe cose in ballo perché poi mi si intasa il cervello. Pedalare mi fa bene, mi dà una certa direzione alla giornata, anche se non è detto che poi la giornata sia esattamente come voglio io, perché capita che esco, pedalo e poi giusto quello concludo e poi mi spengo.
Però in questi giorni non ho fatto neanche quello, quindi sono un po’ arrabbiatina con me, solo con me stessa, perché poi alla fine è una cosa tra me. Il punto è capire come scrivevo stamattina il punto è capire… capire questo limite dell’Adhd quanto è un limite… o meglio neanche.
Il punto è accettare questo limite che si presenta sempre meno ma si presenta e quando si presenta io non lo accetto, io sono arrabbiata e non lo accetto. Il succo del discorso poi alla fine è questo.
Allora direi che forse che forse mi sono scaldata, ovviamente passa un treno… ciuf ciuf… quant’è lungo un intercity, forse che forse ce la caviamo con poco. Credo di essermi scaldata abbastanza la voce anche perché comunque è un po’ che parlo, è un po’ che… è un po’ appunto che mi preparo per registrare. Ovviamente inizierò sette volte per trovare una quadra che mi piaccia.
Ultimamente mi chiedevo se avesse o no senso continuare, in realtà sia il podcast di Appunti Ignoranti sia la versione audio… la versione audio della newsletter, è tutto un esercizio per poi registrare il podcast…
Podcast che boh, forse che forse mi sono sbloccata. Sono completamente in ritardo perché vorrei partire a settembre con quattro mesi di puntate registrate, ma la vedo dura. Non voglio come dire auto sabotarmi, ma voglio anche cercare di rimanere, di rimanere realistica sulle cose da fare.
Tra l’altro nelle prossime settimane c’ho un po’ di… un paio di altre visite, ne devo prenotare un altro paio. È successo un po’ di casini di salute, nulla di grave e ogni volta che poi ho una visita mi… mi si un po’ incasina tutta tutta la giornata. Inizio a capire sinceramente mia mamma quando va all’ospedale poverina e poi rimane rintronata per due giorni.
Vabbè così considerazioni… mi dico, non so se me la sto raccontando o no, però continuo a essere convinta che queste condivisioni così estemporanee in un mondo di contenuti studiati a tavolino, qualunque cosa ormai studiata a tavolino, forse possono arrivare a… ad avere una loro… un loro compito, una… una loro missione. Stamattina dicevo che forse un posto del genere non è così inutile, perché fa sentire alle persone che lottano che… che non stanno lottando da sole, anche se non ci conosciamo e se siamo a distanza, però… personalmente a me rincuora sempre, sapere che certe difficoltà non sono solo mie mi fa sentire, onestamente, meno deficiente, detta proprio senza mezzi termini. Ciao.