Ieri sera avevo un sacco di cose da fissare, tra cui la felicità per avere trovato la quadra di questo spazio online e il modo di portare avanti il relativo podcast. Alla fine sono tornata all’origine di molte delle mie idee, ci ho messo un po’ perché ho avuto bisogno di tentare e sbagliare.
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Molto, molto, molto, molto sono molto contenta. Dopo giorni di elaborazione ho capito finalmente cosa farci di questo spazio e cosa farci di Appunti Ignoranti.
In realtà il progetto su Appunti Ignoranti non cambia, ma quello che mi lasciava un po’ perplessa era se portare o meno avanti questo podcast.
Devo ancora finire la parte più tecnica, non voglio fare tantissima postproduzione perché se no sarebbe come avere un doppio podcast e perderebbe… a parte non avere il tempo materiale, ma perderebbe il senso della naturalezza, dell’immediatezza, quello che sto cercando di fare.
Devo comunque un attimino aggiustare l’audio, ho registrato poco fa, ho fatto tutta la trascrizione eccetera, ma non ho ancora pubblicato “Con che occhi guardiamo il mondo“, proprio perché non mi piace particolarmente il risultato audio e devo cercare di capire se riesco in post produzione a modificare quel tanto perché il risultato sia accettabile e che mi permetta di prendere il cellulare e registrare senza pensare troppo, cioè senza troppa attrezzatura, senza incasinarmi troppo.
Ma sono molto contenta perché, dopo veramente una giornata a fare mille ragionamenti e a parlare da sola come una pazza per tutta la casa, cercando una quadra, ho capito che veramente questo podcast Appunti ignoranti che è solo qua su Substack per il momento, che non lo distribuisco da nessun’altra parte, è il racconto di tutto quello che c’è dietro le quinte de La Ciclista Ignorante, con tormenti, casini, dubbi su quello che è l’attività.
Doveva già essere così, ma ho capito che è molto complicato avere coraggio, nel senso che ci sono… su alcune cose mi domando se dirle non dirle quanto mostrare, quanto non mostrare, quindi sarà comunque un bel viaggio. E la spinta è stata proprio la conversazione che ho avuto oggi sul senso o meno di raccontare la mia esperienza e sul ricordarmi il perché delle mie scelte.
Ripercorrersi, ricalibrarsi, rideterminare su alcuni passi può farti capire che devi cambiare completamente strada, perché rispetto all’inizio di quel percorso lì sei cambiata, sei cresciuta, ti sei resa conto che non è più quello che vuoi. Oppure no, sei determinata ad andare avanti.
Nulla di quello che sto portando avanti nella mia vita al momento è facile. Quindi c’è questa ambivalenza del perché condivido la mia esperienza , che l’ho scritto anche sul blog in un articolo che si chiama “Perché è un diario personale online”. L’ambivalenza è che da un lato voglio comunque egoisticamente io ho bisogno anche di fare tutto questo lavoro, per velocizzare un processo lavorativo che è la registrazione, la scrittura, la trascrizione e la mia necessità comunque di tenere traccia di questo percorso, ma c’è sempre comunque il desiderio e la speranza che questi pensieri non troppo costruiti, non troppo filtrati – non che gli altri siano costruiti o filtrati, ma sicuramente c’è più lavoro- questa immediatezza… c’è una cosa che a cui non ho ho sempre cercato di non rinunciare è proprio all’immediatezza, quindi okay creare cose più strutturate, più verticali, più approfondite sul podcast (n.d.a ho detto podcast ma pensavo blog) de laciclistaignorante.it, però raccontare cosa c’è dietro quegli studi, quanto lavoro c’è secondo me è importante.
Tutto poi è finalizzato a un progetto molto, molto, molto più ampio di… di me in questo momento, di cui non racconto niente perché uno sono scaramantica e due sono solo all’inizio e tra un anno, credo che mi darò tempo un anno… sicuro da qua alla fine dell’anno voglio cercare di andare avanti il più quotidianamente possibile. E vabbè, iniziamo che da qua alla fine dell’anno voglio cercare di andare avanti il più quotidianamente possibile tra scrivere e registrare e poi poi vediamo.
Lo dichiaro ufficialmente e lo ascolterò tante volte quando scriverò questa puntata perché oggi è stata una giornata di grande sbandamento, in cui il non ricevere risultati mi ha fatto anche dimenticare di quante volte ho modificato da un punto di vista tecnico Appunti Ignoranti, di come la raccolta dei dati ufficiali (di visita al blog, eccetera) l’ho resettata tre giorni fa, quindi avevo un pochino perso di vista questo aspetto.
Ci vuole tempo se si vuole comunque raccogliere, se si vogliono raccogliere dei risultati bisogna seminare, bisogna seminare con calma e come ho scritto – come uscirà tra l’altro domani, che poi rispetto a quando pubblicherò questa cosa sarà già online sul Blog – qualunque cosa succederà sarà la cosa giusta per la mia felicità.
Quindi qualunque obiettivo sia che venga raggiunto, sia che no, è sicuramente la cosa giusta affinché io possa compiere il mio percorso. E lo so che in questo momento potrei sembrare una pazza invasata, ma io ci credo veramente tanto al fatto che comunque ognuno di noi, ogni persona – ognuno e ognuna, questo sarà anche un bell’esercizio per non solo scrivere inclusivo, ma anche parlare inclusivo – credo fermamente che ogni persona abbia una sua missione e su questa strada, sulla strada per realizzare questa missione, qualunque, qualunque situazione, qualunque occasione, qualunque evento sia funzionale a realizzare quel percorso lì. Forse per alcuni potrà sembrare una credulona, potrò sembrare una che si attacca a questo tipo di pensieri, per me questo è avere fede.
La fede è un elemento imprescindibile della mia vita ed è tornata anche abbastanza centrale sul Blog e ne parlerò anche qua. Ma per oggi basta perché è la dodicesima volta che registro qualcosa cercando di essere più mirata possibile e la cancello, ora basta. Confido domani nel fare le ultime prove audio, in modo da trovare una quadra e continuare a portare avanti questo progetto che riprende anche molto quello che doveva essere “Riflessione ad alta voce” su YouTube, ma mi sono resa conto che preferisco di gran lunga la versione audio. Mi piace molto di più.
Non è tanto più immediato montare, pubblicare eccetera, ma la amo. Amo l’immediatezza di prendere e registrare. E la cosa che comunque mi ha fatto tornare all’origine di tutto è stato che non c’è il filtro del video, quindi non c’è il filtro della… dell’apparenza fisica. Conta solo la voce, quanto può piacere quel tipo di voce, quel timbro, quel ritmo e quello che viene detto ed è una cosa che che… niente torna. Per quanto riguarda invece poi il canale YouTube i progetti sono altri, ma ci vorrà ancora parecchio tempo e basta. Ciao a chiunque abbia ascoltato.