
Ho composto questa poesia tantissimi anni fa, non ho neanche la data precisa credo intorno, se non prima, del 2010. In questi giorni mi sento così, galleggio, ed ho ripensato spesso a queste mie parole.
Stamattina mi sono alzata alle 5, non so neanche come ho fatto. Ho studiato e praticato, meno di quello che avrei voluto, lo ammetto la sveglia è ben prima di quando mi sono alzata. E poi sono salita in sella, senza sapere dove andare.
Non era importante quanti chilometri avrei pedalato, era importante pedalare. Mi sono data direzione Fiumaretta e, una volta arrivata, sono andata oltre.
Non avevo neanche particolari programmi per oggi e la giornata ha preso la piega che voleva, ho lasciato andare, scorrere, galleggio e mi sento leggera. Mi mancava questa sensazione ed è sempre più chiaro perché per tanto tempo ho ricercato un certo ritmo e un certo standard: non per vantarmi dei miei risultati, ma perché quelle azioni mi facevano sentire bene, anche nel caos, quelle azioni mi permettono di vivermi il mio presente così come è, mi aiutano a concentrarmi nel momento presente e mi fanno sentire capace di realizzare qualsiasi cosa.
Così ho rilanciato su tutto, dopo una settimana strana, lenta, fuori ritmo con il mondo intorno e un po’ più a ritmo con quello interiore, ho deciso di rilanciare sull’alzarmi presto, sul pedalare, su tutti i miei obiettivi. Quando le cose non vanno come vorresti e l’unico pensiero è che stai sbagliando tutto, l’unica risposta (per me sensata) è quella di rilanciare su tutta la linea, perché qualsiasi cosa accada sarà sempre quella giusta per la felicità.