Non si dorme bene in questi giorni, i pensieri sovraffollano la mente che, anche se stanca, non riposa.
In questo periodo mi sono cercata lavoro, un lavoro dipendente, non necessariamente nell’ambito bici: avevo voglia di cambiare, di rimettermi in gioco e, lo ammetto, anche di non avere responsabilità (anche se non ho mai avuto un lavoro dove non mi prendevo responsabilità, a volte anche troppe e non richieste).
Ed ora che questo lavoro forse è arrivato, oltre ad essere fisicamente massacrata perché è molto pensate, ho paura di perdermi per strada e di perdere di vista il mio obiettivo primario che rimane La Ciclista Ignorante, il blog, il podcast. Se inizi a lavorare sette giorni su sette diventa per lo meno difficile, se non impensabile, stare dietro a tutto il resto. Ma l’obiettivo non è il lavoro di per sé, ma trovare i fondi da investire per portare avanti il blog, creare la ciclofficina sociale e studiare per poter scrivere e presentare alcuni progetti che ho in testa da parecchio.
Le soluzioni possono essere diverse dal non accettare il lavoro al darci dentro per un po’, mettere da parte quanto serve per poi ri-dedicarmi totalmente a La Ciclista Ignorate, ma non mi convince niente.
Da un lato mi sembra di sputare sui soldi, che non avanzano affatto in questo momento (quando mai mi sono avanzati), dall’altro temo l’idea di congelare tutto perché poi riprendere è sempre complicato, lo vedo anche adesso con lo stop che ho fatto ultimamente proprio per chiarirmi le idee.
È sempre e solo una questione di obiettivi, più sono chiari più le scelte sono facili, o almeno così dovrebbe essere. Gli obiettivi sono abbastanza chiari ma ho paura di non reggere fisicamente al mazzo che mi si presenta davanti. Penso che il Blog l’ho messo su lavorando 12 ore al giorno, scrivendo in pausa pranzo e di notte. Ma penso anche che sono passati 7 anni e non ho più quelle energie e che, soprattutto, all’epoca ero sola, adesso avrei una persona vicino a me che per quanto supportiva al mille per mille ha anche bisogno di spazio e tempo, come d’altronde io.
Non chiarirò tutti i miei dubbi stamattina di fronte a questo monitor, ne sono perfettamente consapevole, ma scrivere rimane sempre il mio esercizio migliore, tutto prende forma quando diventa parola, si delineano i confini, i pensieri iniziano a trovare ordine.
Di una cosa sono certa, perché me l’ha insegnato il Buddismo e tante volte l’ho messo in pratica: sarà una grande esperienza. In fondo è proprio per fare esperienza che ho accettato di mettermi così tanto in gioco, per uscire dai confini della mia bolla, per mettere alla prova me stessa e i miei obiettivi.
Ricostruire da capo una routine è la parte più faticosa per me. Trovare un tassello per ogni cosa che vorrei fare, bici e allenamenti compresi. Devo tirare fuori la pazienza che non ho, anche perché mi aspettano dieci giorni di fila senza una pausa. Su questo aspetto ho mille pensieri differenti, perché ho cambiato la mia Vita per togliere dal centro il lavoro ed ora ci torna prepotentemente.
Sicuramente non è quello che voglio, ma di una cosa sono certa: nulla è per sempre.
La Ciclista Ignorante è un progetto che ambisce a diffondere e condividere un nuovo stile di Vita, basato sull’etica, la trasparenza, la contaminazione di idee, un progetto in cui la bicicletta è sempre stato un mezzo e mai il fine. Lo scopo del Blog e di tutto l’universo connesso è incoraggiare le persone che inciampano nei miei contenuti, con uno sguardo attento a chi si sente più fragile, discriminatə, indifesə, impauritə.
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