Stamattina ero in sella e, visto come è andato settembre, in tutta sincerità non lo credevo possibile. Per cercare di non strafare e poi arenarmi, non mi sono messa particolari obiettivi, già fare un chilometro sarebbe stato un successo: sono arrivata fino a Marina di Carrara, gli scogli dopo il porto, ho messo insieme tra andata e ritorno 35 km.
Stavo meditando di rivedere la dieta riducendo i giorni in sella, di fatto non sono mai riuscita a fare cinque giorni su sette, nei giorni scorsi ero proprio convinta di questa cosa, ora non lo so più. Ho bisogno di puntare all’impossibile, di sognare in grande, per realizzare il possibile. Temo che ridurre al realizzabile su di me si trasformi nell’arenarmi.
Non so bene cosa sia successo, sono partita bene, poi il caldo e poi boh, non ne ho idea.
Chi sostiene l’alimentazione intuitiva direbbe che è assolutamente normale, che le diete fanno questo effetto, ma non ne sono così convinta almeno per quanto riguarda me. Il risultato migliore raggiunto è stato che, nei momenti più duri, non mi sono abbuffata: nei momenti in cui ero più triste o mi sentivo più sconfitta, mi sono rifugiata nel dolce ma senza esagerare e per come sono fatta è un risultato enorme, forse dovrei concentrarmi su questo aspetto più sull’aver perso o meno peso. Anche perché se mi baso sulla bilancia non lo capisco, toccherà aspettare mercoledì per avere il verdetto.
Che poi, proprio mentre scrivo (e vengo interrotta e perdo il filo e lo ritrovo) mi viene il dubbio di aver perso di vista l’obiettivo: non è una gara, non devo competere con nessunə, neanche con me stessa, lo scopo è la mia salute psicofisica ed è solo su quella che devo concentrarmi
Ammetto che mi sento più leggera e elastica, non più tonica. a dirla tutto non riconosco neanche più le mie gambe. Vorrei fare di più e fare meglio, ma proprio mentre aggiornavo il piano delle prossime settimane mi sono, per la prima volta, realmente resa conto che ho standard altissimi.
Non me lo riconoscevo, me lo sento dire da sempre ma non me lo vedevo addosso.
Ho bisogno di puntare all’impossibile per raggiungere il possibile, ma è importante ricordarmi spesso (sempre) che i miei standard sono molto in alto. Non è un male di per sé come fin troppe volte mi hanno detto, ogni persona usa le proprie strategie per raggiungere i propri obiettivi, l’importante è non perdere di vista il quadro d’insieme. Quando ci si sofferma troppo sui dettagli si rischia di smarrirsi e non avere più chiaro il perché di certe scelte e di certe azioni.
Non ho ancora deciso se ricalibro la dieta o meno, sicuramente voglio modificare alcune colazioni, anzi l’ho già fatto devo capire se ho fatto bene. Vediamo giovedì cosa succede, sicuramente parlando con la nutrizionista posso chiarirmi ancora un po’ le idee.
Domani vado a vedermi l’alba alla fortezza e faccio salita, oppure mi ripeto come oggi e lavoro sulla distanza? Deciderò domani, quando sarò in sella perché arrivarci è già un risultato!