Lo ammetto, ho solo sonno. Sul divano con il pc sulle gambe per avviare la giornata e la settimana lavorativa, uno dei miei gatti addosso e la tentazione di andarmene a dormire è fortissima.
Sarà una giornata molto lunga e solitaria. Marito è al lavoro fino a tarda notte, io mi sono alzata presto per praticare e pedalare senza mettere in conto che stasera ho una recitazione e il percorso per arrivarci è tutta (ma proprio tutta) salita. Le mie gambe a fine giornata mi odieranno. Ed ho sonno. In casa c’è silenzio e tutto il caffè che ho in corpo non sta facendo effetto.
Stamattina mentre praticavo pensavo se cambiare o meno il giorno della newsletter da lunedì a martedì. La scelta del lunedì nasce dall’idea di iniziare la settimana insieme, ma ogni tanto penso di cambiare giorno senza un reale motivo probabilmente. E sempre stamattina mentre facevo daimoku riflettevo sui tanti ragionamenti fatti da sola e no su come pubblicizzare i miei corsi e nella mia testa è arrivato all’improvviso questo pensiero: la bellezza nasce da dentro.
Ho l’idea, per molte persone semplicemente folle, di attrarre naturalmente chi ha bisogno dei miei corsi, di non utilizzare tecniche di marketing, di – in qualche modo – spezzare il sistema, stravolgerlo, cambiarlo. Cose dette anche nel post di ieri sera. I pensieri sono questi, tornano ciclicamente, in fondo è su questa roba qua che sto lavorando.
La bellezza nasce da dentro mi ricorda anche un’espressione buddista: la fragranza interna otterrà protezione esterna ed anche se non mi piace mai esprimere giudizi del tipo giusto/sbagliato, in questo caso farò un’eccezione: è semplicemente sbagliato credere che questo modo di pensare vada per tutto tranne per, della serie tutto bello ma qui si parla di vendere.
Forse è proprio questo il punto di tutta la questione che mi gira per la testa in modo più o meno assonnato: quale è la priorità?
Non è fare cassa e non è vendere. La priorità è cambiare il mondo, realizzare una società equa creativa e non violenta, e pensare di dover fare cassa per avere i mezzi per fare cose, trovo sia un pensiero fuorviante, che ho avuto fino all’altro ieri e per questo ho deviato dalla strada ancora una volta.
Quale è la priorità? Quale è il solo e unico obiettivo? E ancora una volta a quali compromessi vogliono cedere per realizzare il mio obiettivo?
A me di vendere non frega niente! Io voglio aiutare le persone, voglio creare un porto sicuro dove le persone non abbiano paura di dire che non sanno una cosa o paura di pensare che non hanno abbastanza soldi per fare un corso. Il pensiero comune è che con gli ideali non ci mangi, il mio obiettivo da oggi in poi (e forse da sempre) sarà dimostrare esattamente l’opposto.
Prima tappa intermedia di questo percorso è al 18 novembre, una delle tante date commemorative che usiamo tra buddistз per darci degli obiettivi e una direzione.
Chissà se si capisce qualcosa di quello che ho scritto. So che agli occhi di chi non pratica posso sembrare solo un’invasata, so che presto o tardi le mie azioni dimostreranno altro.
E in tutto questo ho ancora sonno, il gatto ha iniziato a lavarsi e tutto questo mi rilassa fin troppo. Toccherà prendere un altro caffè!